Disturbo Specifico di Apprendimento
Dislessia

La dislessia è un disturbo della capacità di lettura che si palesa al momento della scolarizzazione e che impedisce al bambino di acquisire l'automazione necessaria ad una lettura corretta. Questa difficoltà rientra nel gruppo dei disturbi specifici di apprendimento insieme alla difficoltà di scrittura (disgrafia e disortografia) e di calcolo (discalculia).

Negli ultimi anni si assiste finalmente ad un interesse a vari livelli su questi disturbi che, ad una stima prudenziale, sembrano interessare il 5% della popolazione scolastica, anche se sempre più frequentemente si sentono voci che indicano intorno al 10% la consistenza numerica di tali disturbi.

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La lingua di appartenenza influenza in modo significativo il disturbo dislessico; in questo caso la lingua italiana ci viene in soccorso.

Non è ancora ben conosciuta la causa o le cause della dislessia, molte ipotesi sono state fatte e diversi sono gli approcci terapeutici proposti. La rieducazione fonologica è la terapia che a tutt'oggi viene considerata la più razionale anche se i risultati non sono sempre quelli sperati. Non avendo una chiara percezione della causa la terapia non può certo essere causale ed infatti l'indirizzo comune è comunque quello di dare una strategia ottimale per minimizzare le difficoltà e per superarle. E' convinzione comune che di dislessia non si guarisca.

Da qualche anno, in modo più insistente, si sta facendo avanti un'approccio diverso al problema dislessia.

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Proprio studiando la Sindrome di Deficienza Posturale e vedendola come una dispropriocezione del nostro organismo, si è visto che anche i bambini ed i soggetti dislessici presentano segni e sintomi riconducibili a tale disfunzione propriocettiva. Ma si è visto soprattutto che la terapia della Sindrome di Deficienza Posturale portava spesso ad un significativo miglioramento del processo di lettura.

D'altra parte il ruolo importante del sistema visivo nella lettura è chiaro non solo per l'ovvia importanza della capacità visiva ma anche per il ruolo della coordinazione della motilità oculare durante la lettura. Con sistemi del tipo eye-tracking si è potuto verificare la difficoltà che hanno questi soggetti a posizionare i propri occhi in modo adeguato ad una lettura automatica.

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Ma questi soggetti mostrano anche chiari segni di una errata percezione di se stessi e della realtà circostante. In questi soggetti si riscontra una differente percezione in relazione all'input visivo; in sostanza percepiscono l'oggetto che guardano, in una posizione spaziale leggermente diversa da quella dove si trova. Questo accade perchè l'informazione esterocettiva, cioè quella visiva, non è coerente con quella propriocettiva. In pratica il cervello viene informato che l'oggetto si trova in due posizioni diverse; l'apparato visivo lo vede in una posizione spaziale ma i recettori propriocettivi dei muscoli oculari indicano che gli occhi sono direzionati in un punto diverso e quindi che l'oggetto si trova in un punto diverso da quello dove viene visto.

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Accade così anche durante la lettura e ciò produce la incapacità di automatizzare la scansione delle parole perchè questa rimane sotto il controllo del sistema nervoso che deve "risolvere" il problema della informazione non coerente.

Una proposta innovativa di riabilitazione del soggetto dislessico è sicuramente quella elaborata 20 anni fa in Portogallo che si basa sui concetti sopra espressi e che propone un intervento globale proprio sul Sistema Propriocettivo.

Una descrizione più dettagliata di questo nuovo metodo terapeutico si può trovare su Dislessia

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